
Ci può fare una breve presentazione della vostra start-up e illustrare le motivazioni che vi hanno portato a costituirla?
SurgiQ nasce a valle di alcuni progetti di innovazione accademici che miravano a migliorare il modo in cui vengono gestiti i pazienti cosiddetti “elettivi” (non urgenti), ovvero quelli che tipicamente vengono messi in attesa per un intervento. Il progetto si è sviluppato proprio dalla volontà di tradurre quei concetti teorici di trasparenza e buona gestione in pratica quotidiana, e di dare strumenti concreti ed efficaci agli ospedali per aiutarli a gestire la domanda di salute.
In che modo la vostra piattaforma riesce a ottimizzare i processi clinici all’interno delle strutture sanitarie e chi è il vostro target primario?
SurgiQ permette di centralizzare i dati che riguardano tutti i pazienti in attesa di trattamento in un unico cruscotto, dal quale è immediatamente possibile capire se ci sono situazioni potenzialmente critiche e pianificare di conseguenza l’attività. Oggi offriamo anche strumenti di pianificazione automatica basati su intelligenza artificiale, molto apprezzati soprattutto nell’ambito sanità privata, che abbiamo iniziato ad approcciare nel 2019 e nel quale stiamo riscontrando un interesse crescente.