Scienza in campo contro il Covid-19

Diana Bracco – Presidente Cluster Tecnologico Nazionale Scienze della Vita ALISEI.
Intervista a cura di Francesca Druidi, pubblicata dall’Osservatorio Medico Scientifico.

Dal settore delle Life Science arriva una proposta per affrontare la pandemia di Coronavirus. «Per trovare un vaccino al Covid-19 l’Unione europea deve unire le sue migliori forze della ricerca e dell’innovazione, facendo sistema senza particolarismi. Ne sono convinta. Al punto che ho scritto al Governo italiano lanciando un appello, affinché venga creata in tempi rapidi una Missione europea per la ricerca del vaccino contro il Covid-19, con un budget consistente per un periodo di 12 mesi», afferma Diana Bracco, presidente e CEO del Gruppo Bracco e presidente Cluster Alisei (Cluster Tecnologico Nazionale Scienze della Vita). «In un momento difficile come quello attuale, solo l’unione dei saperi e delle energie nazionali e internazionali può portare a un risultato concreto. Occorre un approccio che superi gli steccati nazionali e lo strumento delle Missioni Europee di ricerca, già utilizzato in passato, è il più efficace. L’auspicio è che si arrivi alla creazione di un grande consorzio europeo composto dalle migliori Università e Centri di ricerca, insieme alle grandi imprese del settore Pharma-biotech e scienziati che, a vario titolo, operano nel settore strategico delle scienze della vita e che sono già impegnati nella lotta al virus senza però una regia comune».

Il settore delle Life Science rappresenta oltre il 10% del Pil italiano. Il suo contributo può essere determinante, soprattutto in questo momento e quando l’emergenza terminerà.

«I dati confermano che il comparto è una delle punte di diamante dell’industria del nostro Paese, in grado di generare benefici socio-economici rilevanti, con una forte propensione all’export, all’internazionalizzazione e con un’elevata spinta all’innovazione. Possiamo e dobbiamo fare di più. Il Cluster Alisei, che si sta sempre di più accreditando come un grande motore dell’innovazione italiana nelle Life Science e un catalizzatore di idee, giocherà in questo un ruolo di primo piano. Concludo con un’ultima riflessione sulla grave emergenza sanitaria che stiamo affrontando a livello globale. Se c’è una cosa che dobbiamo imparare da questa terribile prova è che non bisogna mai smettere di investire in ricerca, perché solo la scienza può proteggerci dalle tante minacce del nostro presente e del nostro futuro».

Ha definito Alisei come la cabina di regia nazionale in grado di spingere la ricerca e l’innovazione dei player delle scienze per la vita verso nuovi traguardi. In concreto, come funge il Cluster da punto di raccordo tra ricerca e industria? Come riesce a fare da connessione tra le diverse realtà regionali e nazionali, pubbliche e private, che lo compongono?

«Del nostro Cluster fanno parte associazioni datoriali, enti di ricerca nazionali e rappresentanze regionali attive nel settore delle Life Science. Sfruttando proprio questa sua ricchezza, il Cluster ha messo a punto un Piano d’azione approvato dal Miur che prevede iniziative concrete volte a utilizzare al meglio i risultati della ricerca, anche in relazione alla loro trasferibilità alle imprese, e accrescere, a livello nazionale e internazionale, l’attrattività del sistema italiano dell’innovazione, supportando i policy-maker nell’identificazione delle linee di investimento prioritarie per la ricerca industriale. Il Cluster Alisei organizza, poi, il Meet in Italy for Life Sciences, giunto alla sua settima edizione, che è il principale momento di incontro e networking tra tutti i soggetti interessati ai temi delle scienze della vita nel nostro Paese. L’edizione di quest’anno si terrà a Genova dal 14 al 16 ottobre prossimi*».

Il trasferimento tecnologico e la valorizzazione della ricerca, anche sul fronte internazionale, sono due obiettivi prioritari del Cluster. Come saranno portati avanti nel 2020, in base anche al Piano d’azione?

«All’interno del Piano d’azione sono previste diverse attività volte a sostenere i processi di valorizzazione della ricerca e dell’innovazione per costruire un sistema più efficiente di trasferimento tecnologico. A partire da una mappatura degli attori nazionali, uno dei principali obiettivi del Cluster sarà la realizzazione di un primo prototipo di network integrato e sinergico della ricerca e dell’innovazione tra università ed enti pubblici di ricerca, aziende ospedaliere, universitarie e IRCCS, che utilizzi le competenze degli associati. Sotto la guida di un costituendo Tavolo permanente per il coordinamento e il monitoraggio delle attività di trasferimento e valorizzazione, saranno quindi avviate delle iniziative pilota a livello regionale o multiregionale, per individuare le best-practice operative. Infine, segnalo che stiamo già lavorando con il Cluster C.L.AN per rendere sinergici alcuni aspetti comuni tra il settore delle life science e quello dell’agrifood».

L’industria farmaceutica, quella biotecnologica e della produzione di dispositivi medici è in rapida evoluzione, anche alla luce delle nuove tecnologie. Nell’ambito delle cinque macro-traiettorie identificate, individua dei filoni e delle discipline che più di altri sono all’avanguardia?

«Alisei ha identificato cinque traiettorie per lo sviluppo del settore nei prossimi anni: E-health, diagnostica avanzata, medical device e mini invasività; Biotecnologie, bioinformatica e sviluppo farmaceutico; Medicina rigenerativa, predittiva e personalizzata; Nutraceutica, nutrigenomica e alimenti funzionali; Active & healthy ageing. Su queste traiettorie è necessario focalizzare gli investimenti in R&S del Paese, mettendo a punto strumenti di finanziamento per Grandi Progetti Paese, che prevedano un forte coordinamento tra i Ministeri competenti, le Amministrazioni regionali e gli altri Enti preposti, in modo da garantire una pianificazione degli investimenti in R&S da parte degli attori interessati».

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* Alla data di pubblicazione dell’articolo non era ancora stata deciso lo spostamento della manifestazione a primavera 2021.