Milano candidata a ospitare il Tribunale dei Brevetti

Intervista rilasciata a Il Sole 24ore dalla Presidente di ALISEI Diana Bracco.

La Presidente Bracco è stata intervistata da Laura Cavestri de Il Sole 24 ore ai primi di settembre (vedi articolo) sul tema della candidatura di Milano a ospitare il Tribunale dei brevetti.

Nell’intervista la Presidente Bracco esprime soddisfazione della scelta del Governo e ha evidenziato come Milano abbia dalla sua tutti i numeri per poter vincere questa sfida, anche se è conscia che da oggi a Bruxelles inizia la parte più difficile.

L’Italia nel 2019 – ha proseguito Diana Bracco – ha presentato 4.456 richieste di brevetti allo European Patent Office, terza dopo Francia e Germania (visto che il Regno Unito, con la Brexit, è fuori dal conto). E di quelle richieste il 34% arriva dalla Lombardia e il 21% proprio da Milano, che così si conferma metropoli tra le più innovative d’Europa. Una spinta innovativa che cresce nel tempo, a un tasso del 20% rispetto al 2014, più che nella dinamica Baviera. Qui hanno sede 4.700 multinazionali estere, 100 delle quali con fatturati superiori al miliardo di euro e parecchie delle quali con una forte specializzazione proprio sui temi farmaceutici.

Inoltre, con la nascita nell’ex area Expo di Mind, la cittadella della scienza con al centro Human Technopole, Milano è l’incontrastata capitale italiana delle life sciences con uno straordinario incrocio tra industria della salute, università, poli ospedalieri, ricerca.

L’interesse verso la sede della Corte centrale non è solo determinato da ragioni di prestigio per il nostro Paese ma anche da ragioni economiche e di sviluppo.

Un recente studio americano ha evidenziato infatti che in Europa il fatturato per le cause di brevetto potrebbe arrivare ogni anno a tre miliardi di euro, ed è evidente l’interesse che una simile istituzione potrebbe riverberare per il mondo dei tecnici, degli economisti, dei legali che sarebbero coinvolti non solo a livello locale, ma nell’intero Paese.

Per l’Italia si realizzerebbero benefici a catena in termini di iniziative professionali, posti di lavoro, incentivi alla formazione e alle specializzazioni, offrendo anche agli esperti italiani del settore occasioni per competere sul mercato internazionale della proprietà intellettuale da cui altrimenti, per ragioni strutturali del settore, finirebbero per essere emarginati.

In conclusione nell’intervista a Il Sole 24ore la Presidente Bracco ha evidenziato come la riassegnazione a Milano della sede centrale londinese della Unified Patent Court costituirebbe un plus concorrenziale molto importante per il nostro Paese e per le nostre imprese. Oltre al rilevante indotto che questa sede potrà portare, Milano diventerebbe una delle tre capitali europee dei brevetti, con Monaco e Parigi, e potrebbe contribuire in modo decisivo alla reputazione internazionale dell’Italia.